Dichiarazioni della Ministra Roccella sulla Gravidanza: Un Appello alla Corretta Informazione
Le recenti dichiarazioni della Ministra Eugenia Roccella sulla gravidanza per altri (GPA) hanno scatenato una risposta critica da parte di esperti nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA), tra cui Filomena Gallo e Francesca Re. Essi sottolineano una mancanza di comprensione delle procedure e delle normative esistenti, criticando l’affermazione della Ministra secondo cui i medici dovrebbero denunciare i casi di GPA (Gestazione per altri). Tale richiesta sembra non considerare la normativa vigente che, ad esempio, non obbliga i medici privati a denunciare reati scoperti nell’esercizio delle loro funzioni professionali, a differenza dei medici ospedalieri e altri funzionari pubblici.
La legge protegge anche l’anonimato dei nati da tecniche di PMA, impedendo la creazione di registri speciali che potrebbero esporre queste persone. È importante notare che la maggior parte dei bambini nati tramite GPA non hanno legami genetici con la madre gestante, essendo gli ovociti di solito forniti dalla madre intenzionale o da una donatrice.
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La Ministra Roccella ha inoltre sottolineato che chi utilizza la GPA, spesso lo fa non per “problemi di salute” ma questa affermazione ignora le numerose condizioni mediche che impediscono alle donne di portare avanti una gravidanza, come cardiopatie, malattie autoimmuni o la sindrome di Rokitansky.
L’approccio attuale, secondo le critiche, potrebbe incoraggiare la clandestinità e gli abusi, dato il divieto assoluto di GPA in Italia, a differenza di altri 66 paesi dove la pratica è regolamentata. Gli esperti invitano la Ministra a rivedere la sua posizione e a informarsi meglio per evitare di generare allarmismi infondati che potrebbero dissuadere le famiglie dal cercare cure mediche essenziali per i loro figli nati da GPA, minacciando così il loro sviluppo sano e il benessere.
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