Differenza tra fecondazione eterologa e omologa: guida completa alla scelta
Nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA), uno dei primi passaggi fondamentali è comprendere la differenza tra fecondazione omologa ed eterologa. Queste due tecniche rappresentano soluzioni diverse per coppie con problematiche di infertilità, e la scelta dipende da fattori clinici, genetici ed etici.
Vediamo insieme cosa le distingue e in quali casi viene consigliato l’una rispetto all’altra.
Che cos’è la fecondazione omologa?
La fecondazione omologa prevede l’utilizzo dei gameti (ovociti e spermatozoi) appartenenti alla coppia stessa. È quindi indicata quando entrambi i partner sono fertili o parzialmente fertili ma non riescono a concepire naturalmente per cause ormonali, tubariche, ovulatorie o legate alla motilità spermatica.
Quando si utilizza?
- Infertilità maschile moderata o lieve
- Endometriosi
- Problemi ovulatori
- Incompatibilità cervicale
- Fallimento di inseminazioni intrauterine (IUI)
La fecondazione omologa può essere eseguita attraverso inseminazione artificiale o fecondazione in vitro (FIVET o ICSI), a seconda della diagnosi e del quadro clinico.
Che cos’è la fecondazione eterologa?
La fecondazione eterologa implica l’uso di gameti esterni alla coppia, provenienti da donatore o donatrice anonimi, selezionati in base a criteri genetici, fenotipici e sanitari.
Quando è indicata?
- Azoospermia o assenza totale di spermatozoi
- Menopausa precoce o insufficienza ovarica
- Malattie genetiche trasmissibili da uno dei partner
- Donne single o coppie omogenitoriali (in altri Paesi)
- Fallimenti ripetuti di PMA omologa
In Italia, la fecondazione eterologa è legale e regolamentata dalla Legge 40/2004, con successive modifiche e sentenze della Corte Costituzionale.
Le principali differenze tra fecondazione omologa ed eterologa
Aspetto Fecondazione Omologa
Origine dei gameti dalla coppia
Destinatari: coppie infertili con gameti funzionali
Aspetti genetici: il bambino eredita il DNA da entrambi i partner
Compatibilità immunologica maggiore
Implicazioni psicologiche minori, legate solo alla sterilità
Trattamento normativo più snello
Fecondazione Eterologa
Origine dei gameti: da donatore/donatrice esterni
Destinatari: coppie con gameti non utilizzabili
Aspetti genetici: solo uno dei partner è genitore biologico
Compatibilità immunologica: necessita test e controlli specifici
Implicazioni psicologiche maggiori, per l’assenza di legame genetico
Trattamento normativo che richiede documentazione aggiuntiva
Implicazioni etiche e psicologiche
Soprattutto nel caso della fecondazione eterologa, è importante affrontare un percorso di supporto psicologico. La consapevolezza che uno dei due genitori non condividerà il patrimonio genetico con il bambino può generare dubbi, che vanno accolti e chiariti con l’aiuto di specialisti in counseling per la fertilità.
Aspetti burocratici e legali
Entrambe le tecniche sono consentite in Italia all’interno di centri PMA autorizzati, ma la fecondazione eterologa richiede la firma di un consenso informato specifico, test genetici aggiuntivi e la tracciabilità dei donatori, in anonimato, come da regolamenti nazionali e regionali.
Quale scegliere? Il ruolo dello specialista
La scelta tra fecondazione omologa o eterologa non è mai solo tecnica, bensì va valutata con il ginecologo specialista, che tiene conto di:
- Età della donna
- Riserva ovarica
- Qualità del liquido seminale
- Eventuali patologie genetiche
- Desideri della coppia
Solo un’analisi clinica completa e personalizzata può indirizzare verso il percorso più adatto.