Integrazione dei Test Genetici Preimpianto e Una Visione Futura dei LEA

Integrazione dei Test Genetici Preimpianto e Una Visione Futura dei LEA

In Italia, l’accesso equo e gratuito alla Procreazione Medicalmente Assistita su tutto il territorio nazionale rimane un obiettivo non raggiunto, nonostante le promesse dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che sarebbero dovuti entrare in vigore a gennaio 2024. Questi nuovi LEA, annunciati dal ministro della Salute Orazio Schillaci e attesi da sei anni, avrebbero dovuto includere anche le prestazioni di PMA a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, a causa di ritardi nel rinnovo del nomenclatore tariffario da parte del MEF e delle regioni, l’implementazione è stata posticipata.

Antonino Guglielmino, past president della Società Italiana della Riproduzione Umana, ha sottolineato la mancanza di copertura per i test genetici preimpianto, un elemento essenziale che ancora non trova rimborsi. Nonostante le richieste, l’inserimento di queste prestazioni nei LEA potrebbe richiedere più tempo, aggravando la situazione di coppie che già affrontano costi elevati per la PMA, variabili tra 5.000 e 10.000 euro per ciclo.

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Attualmente, la PMA è parzialmente coperta dallo Stato, con una percentuale significativa di trattamenti che rimane a carico dei cittadini, specialmente in certe regioni meno fornite di centri pubblici. Questo ha creato disparità significative nell’accesso alle cure tra nord e sud del paese, con molte coppie costrette a lunghi viaggi per ottenere trattamenti gratuiti.

Daniela Zuccarello, rappresentante della Società Italiana di Genetica Umana, ha evidenziato l’importanza dei test genetici preimpianto (PGT) che permettono di evitare diagnosi prenatali invasive come la villocentesi o l’amniocentesi, spesso seguite da interruzioni di gravidanza. Tuttavia, questi test non sono stati inclusi nei LEA a causa di aggiornamenti tariffari obsoleti e non tengono conto dei rapidi avanzamenti nella medicina genomica degli ultimi anni.

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