L’inquinamento da particolato fine può ridurre drasticamente il successo della fecondazione in vitro: una nuova ricerca

L’inquinamento da particolato fine può ridurre drasticamente il successo della fecondazione in vitro: una nuova ricerca

Un recente studio ha evidenziato che l’esposizione al particolato fine (PM) può compromettere significativamente il successo della fecondazione in vitro (IVF), riducendo le probabilità di una gravidanza riuscita fino al 40%. Condotta a Perth, in Australia, la ricerca ha analizzato 3.659 tentativi di trasferimento di embrioni congelati su un campione di 1.836 pazienti, rilevando che livelli di particolato superiori a quelli raccomandati dall’OMS aumentano il rischio di insuccesso anche in aree con buona qualità dell’aria.

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Gli studiosi hanno misurato l’esposizione al PM in diversi momenti critici del processo di IVF, scoprendo che maggiori concentrazioni di PM10 e PM2.5 erano associate a una riduzione delle possibilità di successo della procedura. La ricerca è stata presentata durante la conferenza ESHRE e pubblicata su *Human Reproduction*, e rappresenta un importante passo avanti nella comprensione degli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla fertilità, anche prima dell’inizio della gravidanza. Questi risultati suggeriscono che la qualità dell’aria potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’esito delle tecniche di procreazione assistita.

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