Microplastiche Rilevate nelle Ovaie di Chi si Sottopone alla Procreazione Medicalmente Assistita

Microplastiche Rilevate nelle Ovaie di Chi si Sottopone alla Procreazione Medicalmente Assistita

Ricerche recenti hanno dimostrato la presenza di microplastiche nelle ovaie di donne in trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), sollevando allarmi sull’impatto di questi inquinanti sulla fertilità umana. Questa scoperta è stata fatta da un team guidato dall’uroandrologo Luigi Montano, e segna una continuazione delle indagini iniziate due anni fa che avevano già identificato microplastiche negli spermatozoi umani e nelle urine. Il lavoro di Montano e colleghi, in collaborazione con diverse università italiane e centri di ricerca, fa parte del progetto EcoFoodFertility, il primo studio multicentrico di biomonitoraggio umano focalizzato sui contaminanti ambientali e i loro effetti sulla riproduzione.

A portare la nostra attenzione su questo delicato argomento è un articolo pubblicato su sanitainformazione.it

I ricercatori hanno esaminato campioni di uomini sani in aree ad alto rischio ambientale in Campania, trovando microplastiche nello sperma, indicando un rischio per la fertilità maschile. Queste particelle possono derivare da svariati prodotti di uso quotidiano come cosmetici, detergenti, e alimenti, penetrando nel corpo umano attraverso l’alimentazione, la respirazione o il contatto cutaneo. La presenza di microplastiche nei fluidi ovarici suggerisce una minaccia diretta all’integrità del patrimonio genetico femminile, ampliando la portata dell’impatto di questi contaminanti. Montano sottolinea l’urgenza di affrontare questa contaminazione come una crisi emergente, data la sua potenziale minaccia alla sopravvivenza e alla salute riproduttiva della specie umana.

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