Procreazione Assistita in Italia: Evoluzione, Sfide e Opportunità in Vent’anni di Cambiamenti
A vent’anni dall’introduzione della Legge 40/2004, che regola la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) in Italia, emerge un quadro in costante evoluzione, influenzato da progressi scientifici, mutamenti sociali e sfide etiche. La legge, seppur modificata nel tempo, ha segnato un punto di svolta normativo, introducendo regole come la possibilità di ricorrere alla donazione di gameti eterologhi, resa legale nel 2014. Tuttavia, il sistema sanitario fatica a rispondere alle crescenti esigenze: l’accesso alla PMA varia significativamente tra regioni, con disparità legate a risorse, strutture e criteri di ammissibilità.
Ad attirare la nostra attenzione in merito a questo argomento è un articolo pubblicato su secondowelfare.it
Negli ultimi anni, l’utilizzo delle tecniche di PMA è cresciuto del 70%, contribuendo al 5,15% delle nascite italiane nel 2021, anche grazie a miglioramenti nelle procedure, come l’uso degli embrioni crioconservati e una maggiore sicurezza. Nonostante ciò, persistono criticità legate alla frammentazione dei servizi e a una governance insufficiente, con un ruolo dominante della sanità privata.
In un contesto di denatalità e ritardi nella genitorialità, la PMA resta una risorsa fondamentale, ma necessita di politiche integrate per migliorare accessibilità, consapevolezza sui temi della fertilità e alfabetizzazione sanitaria. Promuovere l’educazione sulla prevenzione dell’infertilità e sviluppare una rete sanitaria coesa rappresentano priorità per garantire a più persone la possibilità di realizzare il desiderio di genitorialità.
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